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Immuni, l'app contro il COVID-19

“Immuni” è la nuova app non obbligatoria di contact tracing per il Coronavirus in Italia. L'applicazione utilizza la tecnologia per avvertire gli utenti che hanno avuto un'esposizione a rischio contagio, anche se sono asintomatici.



Gli utenti vengono avvertiti di un possibile contagio dall'app, e quindi possono isolarsi per evitare di contagiare altri. A chi si è trovato a stretto contatto con un utente risultato positivo al virus del COVID-19, l'app invia una notifica che lo avverte del potenziale rischio di essere stato contagiato. Grazie all'uso della tecnologia Bluetooth a bassa energia, questo avviene senza raccogliere dati sull'identità o la posizione dell’utente, infatti, Immuni è stata progettata e sviluppata ponendo grande attenzione alla tutela della privacy. I dati, raccolti e gestiti dal Ministero della Salute e da soggetti pubblici, sono salvati su server che si trovano in Italia. I dati e le connessioni dell'app con il server sono protetti. Così facendo, aiutano a contenere l'epidemia e a favorire un rapido ritorno alla normalità. Quando si viene avvisati dall'app, gli utenti possono contattare il proprio medico e ridurre così il rischio di complicanze. Sono 3,3 milioni gli utenti che ad oggi hanno scaricato l'applicazione di tracciamento Immuni. I primi dati non sono d'altronde molto positivi: per essere davvero efficiente l'app dovrebbe essere scaricata da almeno il 60% della popolazione, pari a circa 36 milioni di italiani. Il dato attuale, quindi, è ben inferiore alle aspettative.


Al momento è possibile scaricare l'app Immuni sui due principali sistemi operativi mobile, iOS e Android. L'app è infatti disponibile sui due store online di Apple e Google, il Play Store e l'App Store, da cui è possibile scaricare l'applicazione Immuni. Scaricarla è semplicissimo: vi basterà aprire lo store digitale sul vostro smartphone (Play Store se avete un telefono Android o App Store se siete su iPhone) e cercare nella barra di ricerca "Immuni". Una volta individuata l'app, non dovrete fare altro che aprirla e seguire le istruzioni per la configurazione.



La app Immuni si può scaricare liberamente, nessuno è obbligato ad installarla, ma il download è solo su base volontaria. Essa è composta da due parti. La prima è un sistema di tracciamento dei contatti che sfrutta la tecnologia Bluetooth Low Energy, una versione a basso consumo del normale Bluetooth attraverso cui si può rilevare la vicinanza tra due smartphone nell'ordine di un metro. In questo modo, la app conserva sul dispositivo di ciascun cittadino una lista di codici identificativi anonimi di tutti gli altri dispositivi ai quali è stata vicino entro un certo periodo. Nel caso in cui si venga sottoposti a test per Coronavirus, con un codice il cittadino può caricare su un server le stringhe alfanumeriche inviate dalla sua app agli altri smartphone. Il server a sua volta invia a tutte le app in circolazione queste stringhe e sono i singoli smartphone a calcolare per ogni identificativo il rischio di esposizione all'infezione sulla base di parametri come la vicinanza fisica e il tempo, generando una lista degli utenti più a rischio ai quali è possibile inviare una notifica sullo smartphone. Il server, quindi, non ha mai conoscenza degli incontri intercorsi tra gli utenti.


La seconda funzione arriverà in seguito, una sorta di diario, nel quale a ciascun utente verranno chieste alcune informazioni rilevanti riguardanti anche la propria salute e che dovrebbe essere aggiornato tutti i giorni con eventuali sintomi.



L'app Immuni non è obbligatoria, ma volontaria: lo hanno confermato sia il commissario straordinario Domenico Arcuri che il presidente del consiglio Giuseppe Conte durante il suo intervento al Senato. Arcuri ha dichiarato che scaricare l'app non sarà obbligatorio ma consigliato, invece il premier Conte ha escluso la possibilità di limitare gli spostamenti per coloro che decideranno di non effettuare il download.L'app Immuni non è obbligatoria, ma volontaria: lo hanno confermato sia il commissario straordinario Domenico Arcuri che il presidente del consiglio Giuseppe Conte durante il suo intervento al Senato. Arcuri ha dichiarato che scaricare l'app non sarà obbligatorio ma consigliato, invece il premier Conte ha escluso la possibilità di limitare gli spostamenti per coloro che decideranno di non effettuare il download.


Post realizzato in collaborazione con l'associazione culturale Tribù Digitale





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